L’Erba Diavolina

L’Erba Diavolina

Risate per tutti in un esplosione di energia burattinesca!

La storia è semplice: è la esilarante commedia del prete e della sua perpetua che accetta la corte del diavolo. Questa commedia è un concentrato di divertimento per tutte le età: la trama e le battute divertono gli adulti, le classiche bastonate, le trovate sceniche e la incredibile vivacità affascinano i bambini. In più, cosa rarissima per uno spettacolo di burattini, la fresca irriverenza fa si che anche i teenagers  amino questo spettacolo.

La trama

Il parroco Don Settimio viene inviato dal vescovo a riattare una chiesetta abbandonata. Lì egli si recherà con Cotogna, l’attempata perpetua, indispensabile collaboratrice.

Ma proprio lì il diavolo Gino Malabarba ha posto le porte dell’inferno convinto che una chiesa abbandonata sia il miglior nascondiglio.

Accade però l’impensabile, il diavolo si innamora di Cotogna che accetta la sua corte solo a condizione che ci si sposi in chiesa, celebrante Don Settimio. Malabarba, innamorato cotto, accetta ma Don Settimio si oppone e licenzia l’attonita Cotogna.

Senza più la fida collaboratrice, assillato dal vescovo e con in più la paura del diavolo, Don Settimio decide di farsi aiutare nei lavori da sua nipote Clotilde col marito Ugo. Il diavolo per ricattare don Settimio rapisce Clotilde e la porta all’inferno dove Ugo coraggiosamente li inseguirà e, per riavere l’amata, accetterà dal furbo Malabarba  una bustina di camomilla da far bere a don Settimio.

Ugo non lo sa ma quella in realtà non è camomilla ma la temibile erba diavolina! Infatti dopo averla bevuta don Settimio si sente un altro e celebra il matrimonio! Al primo bacio tra gli sposi accade l’imprevisto il diavolo Malabarba si trasforma e torna ad essere il buon uomo di una volta;

il bacio ha rotto l’incantesimo, anche lui a suo tempo era stato ingannato dal diavolo e dall’erba diavolina. Tutto finisce bene e il vescovo potrà dir messa nella chiesetta.

Conclusioni

La storia è semplice ed anche i suoi protagonisti sono personaggi semplici.

Non vi sono eroi tra loro, conducono un’esistenza  ordinaria che l’azione della commedia sconvolgerà: il diavolo innamorato della perpetua! Un amore al di fuori delle regole  ma che aspira  a realizzarsi comunque.

La storia è edificante, ma anche irriverente. Altimenti non sarebbe divertente.

Si irride, burattinescamente, all’autorità costituita e il suo opposto rappresentato dall’inferno. L’inferno in questo spettacolo si mostra improvvisamente  svelando l’interno della baracca: angusto, fumigante e caotico coi due burattinai, diavoli e dannati al tempo stesso che esplodono in un ballo grottesco,  godereccio e autolesionistico, alticcio e cannibalico per poi crollare esausti ma senza tregua, cotretti a riprendere il loro lavoro di burattinai per irridere anche se stessi e il loro fare teatro!

 

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